| Sono le cinque di pomeriggio. Toni ha appena finito il turno in fabbrica, otto ore massacranti al tornio. Con ancora indosso la salopette da lavoro si ferma in una sala slot: sullo schermo scorrono verticalmente figure egizie, per vincere bisogna infilarne cinque uguali. Toni infila una banconota da 50 euro, che la macchinetta inghiotte senza fare complimenti. Il dito pigia sul tasto Start a intervalli regolari, con l’indicatore del credito che altrettanto regolarmente tende a zero, con pochi sussulti contrari. Alla fine Toni sfilerà dal portafoglio una seconda banconota da 50, lasciandosi tentare dalla sequenza di figure che continuano a brillare sul video.
Slot, l'inchiesta nazionale: 95 miliardi spesi nel gioco d'azzardo
«Non è serata», bofonchia rivolto all’amico, che lo guarda appoggiato con il braccio sullo sgabello. Intorno, una decina di persone entrano, giocano, poi escono, magari dopo aver sorseggiato un bianco e fumato una sigaretta. Siamo in una sala Vlt della Pedemontana friulana, in un qualsiasi pomeriggio dicembrino.
Il Fvg è la nona regione italiana per spesa in slot machine pro capite: nel 2016 in regione abbiamo speso in media 843,60, collocandoci appena dietro il Lazio e sopra, ad esempio, il Piemonte. È quanto emerge dalla ricerca del Gruppo Gedi e del Visual Lab in collaborazione con Dataninja. Incrociando i dati di popolazione (Istat), reddito (Mef) e raccolta gioco (Aams) è stato creato un database interrogabile in grado di mostrare dove e quanto si gioca in oltre 7 mila comuni italiani.
I friulani non sono giocatori incalliti, né gli imprenditori della nostra regione fanno a gara per installare i tanto vituperati marchingegni, anche in virtù di una legge regionale che ha ristretto il margine per nuove aperture. Solo la provincia di Udine entra nella classifica delle prime quaranta provincia per volume di giocate: l’anno scorso sono stati “bruciati” 405 milioni di euro, messi in circolo nelle 3.672 macchinette installate.
I dati
Sbagliato parlare di emergenza-azzardo nei nostri territori. I friulani spendono un po’ più della media quando si trovano davanti ai videoterminali, ma la cifra complessiva “buttata” nelle fessure delle macchinette (oltre un miliardo di euro nel 2016) vale al Fvg appena il quindicesimo posto nella graduatoria nazionale. In tutto sono 8.902 gli apparecchi installati in regione tra Awp (Amusement with Prizes, complessivamente 7.894) e Vlt (Video Lottery Terminal, sono 1.008).
Il Friuli Venezia Giulia è al quindicesimo posto per spesa complessiva: l’anno passato sono stati spesi 1,2 milioni di euro, circa 1.200 a testa in media. Un terzo della cifra è stata bruciata in provincia di Udine, trentacinquesima a livello nazionale per spesa. Un dato trainato proprio dalla tendenza del capoluogo, dove la raccolta pro capite schizza a 1.257,30 euro; Pordenone è terza in Fvg dietro a Trieste, con 819,30 euro spesi in media a testa nel 2016.
Il primato di Osoppo e Zoppola
Ma dove si gioca di più? La palma in Friuli spetta a Zoppola, 8.488 abitanti e una media di 5.764 euro spesi a testa. Conta chiaramente la distribuzione delle strutture che ospitano le slot: «La presenza di una sala slot di considerevoli dimensioni incide sul rapporto tra numero di videopoker e residenti – spiega il sindaco di Zoppola, Francesca Papais –. A breve recepiremo la delibera definita dal Comune di Pordenone in relazione alla legge regionale».
In provincia di Udine il primato spetta a Osoppo, neppure tremila abitanti, che ha raccolto in media 3.761 euro a residente. Anche in questo caso incide in maniera determinante la presenza di due grandi sale slot: una si trova in centro, lungo la statale, l’altra nella frazione di Rivoli. In tutto, una sessantina di apparecchi, anche di ultima generazione. I giocatori? Persone in transito, artigiani, operai. Ma pure pensionati. Disoccupati? Quasi zero: come testimoniano i dati del centro per i giocatori d’azzardo di Campoformido, i soggetti in trattamento risultano al 99 per cento occupati.
«Osoppo è un comune di passaggio, il dato si spiega così e con la presenza di due grossi centri – spiega il sindaco Paolo De Simon –. D’altro canto non esistono casi di gioco compulsivo o patologico, secondo quanto riferito anche dai Servizi sociali. Questo primato non ci inorgoglisce di certo: cercheremo di attuare delle misure per dissuadere o comunque per fare informazione sul problema».
C’è poi il caso della piccolissima Resiutta, 290 abitanti e una dozzina di slot, dato sufficiente a far balzare la località del Canal del Ferro al 91° posto a livello nazionale, con una spesa pro capite annuale di 3.224 euro.
Cento euro di vincita
I casinò e le vincite eclatanti sono lontane pochi chilometri, eppure l’approccio alla base delle videolottery è completamente differente. Le vincite, nei terminali di ultima generazione (controllati da Sisal dopo la regolamentazione rigida approntata dai Monopoli) non possono superare i cento euro, con una redistribuzione dell’85 per cento delle somme introdotte e il jackpot calcolato su base nazionale che può arrivare a mezzo milione.
|