| Un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per evitare il dispiegarsi degli effetti negativi sulla salute, benessere e qualità della vita di una cospicua fetta di popolazione italiana che sarebbero dispiegati dal decreto di riordino del gioco d’azzardo on line. Lo rivolgono Daniela Capitanucci, presidente di And-Azzardo e nuove dipendenze Aps, e Dario Bencic e Rolando De Luca, rispettivamente presidente e psicoterapeuta responsabile del Centro di terapia per ex giocatori d’azzardo di Campoformido e Faedis di Agita (Associazione per i giocatori d’azzardo e le loro famiglie).
And-Azzardo e nuove dipendenze Aps e Agita, infatti, si occupano fin dal 2000 di famiglie gravate da disturbo da gioco d’azzardo.
Per questo, dopo che le Commissioni parlamentari Finanze e Bilancio la scorsa settimana hanno approvato il decreto in oggetto le due Associazioni, hanno deciso di scrivere al presidente della Repubblica un appello, ultimo tentativo “per evitare una deriva catastrofica e senza ritorno per un comparto, quello dell’azzardo legale, che nel 2023 ha superato la stratosferica cifra dei 150 miliardi di euro annui di raccolta coinvolgendo – secondo dati dell’Istituto superiore della sanità – oltre un milione e cinquecentomila persone nell’azzardo patologico”.
A breve, ricordano Capitanucci, Bencic e De Luca, “il governo rimetterà con un dpr alla firma del presidente della Repubblica il decreto legislativo in oggetto riguardante il nuovo assetto del comparto on line”. E “questo decreto apre le porte all’allargamento dell’azzardo on line e mette le basi per superare il divieto di pubblicità attraverso formule già in essere nelle competizioni sportive”.
Le due Associazioni, pur consapevoli dei limiti del potere del presidente della Repubblica, chiedono il suo intervento al momento della firma del decreto che “per come è stato scritto provocherà effetti devastanti sulla salute, benessere e qualità della vita di una cospicua fetta di popolazione italiana”.
“I più evidenti – sottolineano – saranno l’aumento della già stratosferica cifra di 150 miliardi di raccolta, il conseguente incremento dei giocatori patologici ed abituali, con i correlati danni dell’azzardo legale (per i giocatori, i prossimi e la collettività in generale), in palese contrasto con il fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività di tutela della salute, sancito dalla Costituzione all’art. 32”. |